9.
Lettera di Nino Costa a Giovanni Fattori

23 ottobre 1887
Bocca d’Arno 23 Ottobre 1887

Carmo Fattori
Mi rincresce di non poter prestare la scuderia al tuo amico, avendola io negata anche al Sig. Brunelli 1.
Mi dispiace anche vederti così disamorato e smagato per la bella arte. Io lavoro sempre come un bambino vizioso impenitente, e qualche volta mi pare d’essere ridicolo a me stesso mi rialzo però quando penso che l’amore della natura mi tiene in vita, e mi rende odioso e antipatico ai mercanti di cattiva fede che coprono il bel paese. E’ vero che la vita diventa ogni giorno più difficile per chi si rispetta, e ormai il mondo annojato della produzione in arte degli uomini di talento, non ne vuole più sapere, né di talento ne di sentimento, e par voglia fare un fascio di tutti e gettarci contro della merda.
Allora toccherà ai bambini a morire per i primi. Amen
Stai sano caro Fattori e conservami la tua amicizia
Aff.mo Amico
Giovanni Costa

(a margine sul 3° foglio scritta, probabilmente di Giovanni Fattori, parole sante, e vere)
1. Forse si riferisce all'ingegner Francesco Brunelli, padre di Anita Brunelli, allieva di Fattori (cfr. P. e F. Dini, Giovanni Fattori. Epistolario edito e inedito, Firenze 1997, p.629).