13.
Veduta di Nettuno all'alba con barche da pesca
(1890)
Olio su tavola, 17,8x66 cm
Firmato in basso a sinistra: Costa
Esposizioni
Italia Romantica, Piacenza Galleria Braga, 1996, pp.12,24 ripr.,51.
Benché la stessa veduta fosse stata raffigurata da Costa in alcune opere giovanili, il ritorno su questo motivo della costa laziale, dopo anni di ricerca pittorica e riflessione teorica, ora risente più di meditazione contemplativa che d’indagine analitica. Il punto di osservazione è abbastanza lontano da consentire un obiettivo distacco dal soggetto stesso e, nella distensiva stesura di colori, favorisce l’interpretazione sognante che si ritrova frequentemente negli ultimi lavori di Costa. Infatti, a quest'aura simbolista partecipa anche Bocca d'Arno (già Peter Nahum, Londra, vedi Da Corot ai macchiaioli al simbolismo. Nino Costa e il paesaggio dell’anima, Castiglioncello Centro per l’arte Diego Martelli, 19 luglio-1 novembre 2009, pp. 240-241, n.70, ripr.), databile al 1895 circa e delle stesse precise dimensioni della Veduta di Nettuno all'alba con barche da pesca. In tutte e due le opere predomina la preoccupazione di una sintesi cromatica, indice, forse, di un'attenzione all'opera di James Whistler, che Costa aveva incontrato durante i suoi soggiorni londinesi, specie nella frequentazione della Grosvenor Gallery.