14.
Al calar della luna sul mar Mediterraneo
(1897-1900)
Olio su tela, 62x95 cm
Firmato in basso a sinistra: G. Costa
Provenienza
Eredi Costa, Roma. Principe Caracciolo, Roma. Collezione privata.
Esposizioni
Esposizioni riunite della Società Amatori e Cultori di Belle Arti e dell'Associazione Acquarellisti, In Arte Libertas, Roma, 1901, p. 14, n. 244, sala D (Tramonto del plenilunio sul mar Tirreno) 15th Summer Exhibition, Londra New Gallery, 1902, n. 23 (The setting of the full moon in the Mediterranean).
Letteratura
O. Rossetti Agresti, His Life, Work and Times, Londra 1904, pp. 262-263 (The setting of the full moon in the Mediterranean)
E. Somaré, Storia dei pittori italiani dell’Ottocento, Milano 1928, vol. II, tav. 16 (Sospiro della sera)
V. Martinelli, Paesisti romani dell’Ottocento, Roma 1963, tav. 101 (Sospiro della sera 1900)
N. Costa, Quel che vidi e quel che intesi, Milano 1927; ristampa 1983, ripr.
Gotha 2008. 9° Mostra Internazionale dell’Antiquariato, Torino 2008, pp. 142-143, ripr.
Secondo la testimonianza della Rossetti Agresti, Costa concepì quest’opera, l’ultima portata a termine, durante la lunga convalescenza dopo la congestione cerebrale che lo colpì nel 1897. L’ambiente è identificabile con il litorale al confine fra Toscana e Lazio (forse sullo sfondo la sagoma del monte Argentario visto dalla zona di Tarquinia): Costa possedeva una casa a Marina di Pisa dal 1885 dove passava l’estate. L’artista ha rappresentato le prime luci dell’alba, quando “prima che l’oriente sia suffuso di rosa, i vapori lanosi azzurrognoli fuggono sulla superficie del mare delicatamente tinto di blu-verde”. Per quanto strumentale nell’incoraggiare molti pittori, non solo i Macchiaioli, a studiare il vero, Costa fu sempre attento al lato sentimentale della natura, alla suggestione degli umori di ora e stagione. Combattivo fino all’ultimo, proprio quando sentiva avvicinarsi la fine, scelse l’alba e non il tramonto del sole, per trasmettere un recondito messaggio di speranza per il futuro, specie nella figura femminile che posa con in braccio un bambino (cfr. disegno n.1, dipinto n.1).